IL DIRITTO ALL’ALLOGGIO E’ ANCORA UN MIRAGGIO

di Camilla Bencini

Quanto accedere ad un alloggio a prezzi ragionevoli ed in condizioni accettabili sia fondamentale per condurre un’esistenza dignitosa non ha bisogno di spiegazioni. Quello che è importante rilevare è che l’abitazione oltre ad essere in sé un diritto umano, per i cittadini di origine straniera diventa vitale perché porta con sé la possibilità di godere di altri diritti come il ricongiungimento familiare, l’accesso alle cure mediche attraverso l’acquisizione della residenza, lo stesso diritto a risiedere legalmente nel territorio italiano. Purtroppo la situazione emersa dalla ricerca realizzata all’interno del progetto ASAP dipinge un quadro drammatico, in cui risulta estremamente difficile se non impossibile accedere ad una abitazione in affitto a prezzi accettabili nell’area metropolitana della città di Firenze. Anche se è diventato più raro trovare chi dice esplicitamente “non si affitta agli stranieri”, a 15 anni dal racconto di Darien Levani la situazione non sembra migliorata, anzi!
Le motivazioni di questo movimento “espulsivo” risiedono in alcune caratteristiche generali del rapporto degli italiani con la propria abitazione (per l’80% di proprietà), ‘aggravate’, a Firenze da alcune caratteristiche specifiche: la consacrazione di Firenze come meta turistica anche dopo la pandemia, ha portato a un utilizzo sempre maggiore delle seconde case per affitti turistici. Firenze è anche una città universitaria che non offre però nemmeno a studenti stanze adeguate a prezzi accessibili, con il conseguente fenomeno dell’espulsione dei giovani dalla città. Le poche abitazioni rimaste fuori da questo mercato sono o affittate a prezzi molto alti, oppure sono fatiscenti e insalubri ed affittate quindi alle fasce più vulnerabili della popolazione.
Quello che un partecipante alla ricerca ha definito “una cultura rapace legata al tema abitativo, dove si preferisce tenere la casa vuota perché si ha paura di cosa potrebbe succedere se la si affitta”, si aggrava nel momento in cui i possibili affittuari sono persone di origine straniera, che meno di altri possono fornire garanzie economiche e che sono spesso vittime di razzismo e discriminazione. In un contesto oggettivamente poco accogliente nei confronti delle persone che presentano una qualche forma di vulnerabilità (redditi bassi, disabilità, anzianità…), l’origine etnico-nazionale rende ancora più difficile l’accesso alla casa. Le conseguenze di questo stato di cose toccano senza distinzioni le famiglie, i lavoratori soli, i rifugiati in uscita dall’accoglienza, anche nel caso in cui si sia in possesso di un contratto di lavoro, e impattano pesantemente sulla qualità della vita. Spesso infatti il mercato immobiliare riserva a queste persone o abitazioni periferiche e poco accessibili dai mezzi pubblici, o più fatiscenti e insalubri. Tutto ciò incide sulla possibilità di spostarsi per andare al lavoro, di ricongiungersi con la propria famiglia, di ottenere la residenza e una serie di altri servizi fondamentali per vivere in maniera dignitosa nel luogo in cui si è scelto di risiedere e lavorare. Questa situazione complessiva insieme a un razzismo diffuso, più o meno esplicito ma sempre latente, comporta una vera e propria preclusione all’esercizio del diritto all’abitare. È tempo che sia la politica, a livello locale prima e nazionale poi, ad intervenire per apportare cambiamenti strutturali alla situazione abitativa affinché l’accesso alla casa, in particolare per i soggetti caratterizzati da un qualche tipo di fragilità, sia affrontato come una questione sociale che appartiene a tutta la comunità di cittadini e residenti del territorio.

 

Servizi migranti
ASAP mira a rispondere ai bisogni dei cittadini migranti nell’accesso ai servizi nei settori del lavoro, della salute, dell’istruzione e dell’alloggio attraverso attività rivolte sia ai servizi pubblici a livello locale sia alle organizzazioni della società civile in 6 paesi europei (Austria, Croazia, Grecia, Italia, Romania e Spagna).

IL DIRITTO ALL’ALLOGGIO E’ ANCORA UN MIRAGGIO
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