di PAMELA CIONI
“La seed bank rappresenta il nostro riscatto. Insieme agli altri imparo ogni giorno.”
Passione, interesse, condivisione e apprendimento continuo. Sono queste le parole chiave con cui Thembi Mziyako una signora di 70 anni da sempre dedita all’agricoltura e Celiwe Masondvo madre disoccupata di tre figli, hanno trovato, la soluzione alla loro sopravvivenza e a quella delle loro famiglie. Entrambe, con esperienze molto diverse alle spalle, hanno incontrato la banca dei semi di kaLanga, regione di Lubombo in Eswatini dove COSPE lavora da anni sullo sviluppo agroecologico e sulla resistenza ai cambiamenti climatici che in queste latitudini mietono molto vittime tra le categorie più fragili, come i piccoli produttori.
Thembi ha fondato la sua fattoria di quattro ettari nel 1978 coltivando cotone e mais per il sostentamento della sua famiglia, ma le stagioni irregolari non le davano mai la sicurezza di raccolti abbondanti. È solo in anni recenti che può dire di aver prodotto una varietà di cibo che le serve non solo per nutrire la sua famiglia di 30 persone, che comprende sette figli, nipoti e pronipoti, ma anche avere soldi per altre necessità. Il suo successo è cominciato con “Lubombo Sorghum”, un progetto che ha visto coltivatori di sorgo unirsi per produrre questa coltura, resistente alla siccità e poi per acquistare un mulino (dal 2016 grazie a un progetto COSPE ndr) che permetteva loro di macinare il coltivato in modo rapido ed efficace. La creazione della kaLanga Seed Bank è stata poi la sua svolta.
“La Seed Bank è il nostro riscatto, perché ora abbiamo i mezzi per collaborare e per imparare gli uni dagli altri. Anche se ho 40 anni di esperienza nell’agricoltura, imparo ogni giorno”. La banca dei semi è infatti soprattutto un luogo di scambio di esperienze e di formazione sull’utilizzo delle sementi, chi partecipa può sperimentare nuove coltivazioni e contare sull’assistenza degli altri agricoltori, oltre che avere consulenze qualificate in materia. È per questo che Celiwe, nessuna esperienza in agricoltura a differenza di Thembi, è riuscita a creare un vivaio, coltivare peperoni di cayenna, a venderli e ricavarci un reddito sufficiente per mantenere la famiglia e pagarci anche spese extra: “Tutte le piante del mio orto – racconta- hanno prosperato. Producono tutte regolarmente. Ora guadagno ogni giorno vendendo peperoni freschi e salse, ora sono in grado di pagare l’elettricità e di comprare sempre il pane per la nostra colazione”. Oltre al pepe di cayenna adesso coltiva anche fagioli jugo, semi di sesamo, manioca, patate dolci, fagioli e arachidi. Celiwo racconta che fare parte della banca dei semi di kaLanga ha cambiato la sua visione delle sue capacità come donna e come agricoltrice. “Ho imparato l’importanza di una lavorazione minima del terreno, l’uso di colture di copertura tra gli steli di sorgo e le diverse varietà che posso piantare con successo. Ora ho una scelta variegata di alimenti sani per la mia famiglia. Sono andata all’incontro della banca dei semi pensando di imparare qualcosa sui semi per le colture, ma ne sono uscita con qualcosa di più, visto che ora mi guadagno da vivere con queste coltivazioni”.