“La conoscenza, il sapere, gli affetti e i prodotti dell’espressione umana sono un bene comune in senso stretto, e non merci. Quanto più si ‘consuma’ sapere, tanto più questo si moltiplica e si diffonde. È un bene generativo ed epidemico”. Così si leggeva nel sito web del Teatro Valle Occupato, in risposta alla infelice frase dell’allora Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che aveva dichiarato: “Con la cultura non si mangia”.
Nel periodo più duro della pandemia abbiamo provato cosa volesse dire la chiusura di musei, cinema e teatri e fare a meno di eventi e spettacoli. Innanzitutto ha significato mettere in crisi un settore rilevante dell’economia così come i moltissimi operatori che ci lavorano.
Ma ci siamo anche resi conto come il ruolo della cultura stia anche nella sua capacità di tenere unite le persone, dar vita al dialogo e generare valore per le comunità, concorrendo, in via privilegiata, alla costruzione della democrazia e della coesione sociale.
Per questo abbiamo cantato collettivamente dai balconi, per far sentire la nostra vicinanza a chi negli ospedali era in prima linea contro il Covid ma anche per saperci e sentirci comunità.
Abbiamo saputo spostare sulle piattaforme multimediali alcune di queste attività, consentendo anche alla creatività di trovare nuove, temporanee o meno, forme di espressione e divulgazione in attesa della fine della pandemia. L’esplosione del fenomeno e dell’ascolto dei podcast è una di queste manifestazioni. Questo numero di “Babel” getta uno sguardo su quella risposta culturale capace di generare fiducia, senso di comunità, speranza, di immaginare scenari inediti.
Narra del potere nutritivo della cultura e della sua capacità di rappresentare l’ancora e il punto di riferimento per tutte le persone che nel mondo chiedono a gran voce che la coesione sociale sia un elemento chiave e necessario per la ripartenza.
E questo vale in Italia come in molti altri Paesi del mondo dove COSPE opera.
I protagonisti di questa dimensione culturale, nelle sue differenti espressioni, e dell’impegno sociale che per molti rappresenta il loro lavoro sono al centro di questo racconto. Uno sforzo collettivo che ci vede uniti mondo della cultura e ONG, da Cuba al Senegal, dal Niger all’Afghanistan passando per l’Amazzonia nel creare comunità democratiche e coese. Buona lettura.