DI POLLI, UOVA E TRICICLI. Storie di Donne Imprenditrici Bio-Ecologiche

di PAMELA CIONI

Incubatrici, pannelli solari e tricicli elettrici. Riparte da qui il comparto del pollame ecologico made in Zimbabwe: ci sono tradizioni, ci sono le innovazioni e ci sono, soprattutto, le donne delle comunità che si uniscono in gruppi coesi per mandare avanti piccole realtà produttive che permettano loro di diventare imprenditrici di se stesse, mantenere la famiglia e occupare spazi pubblici. Accade nelle regioni di Harare, Gweru, Masvingo e Mutare dello Zimbabwe dove COSPE sta realizzando un progetto sulla filiera dell’allevamento del pollame, una delle prime voci dell’economia del paese, e la sua trasformazione in una catena del valore sempre più green, sempre più sostenibile. Barbra è tra le allevatrici di Katsande che grazie al  progetto utilizza un’incubatrice a pannelli solari che le permette di far schudere le uova anche se le galline non covano spontaneamente. “Con 30 dollari – racconta – possiamo comprare fino a 10 casse che sono 300 uova, e con 300 uova, la schiudibilità può essere fino a 250 pulcini”. Parla al plurale Barbra perché fa parte di un gruppo di sole donne che già due anni fa si è costituito associazione e che gestisce questa attività imprenditoriale e che ora finalmente comincia a fare guadagni. Per Barbra il valore aggiunto di essere un gruppo femminile è chiaro: “Le donne secondo noi sono veloci nei processi decisionali rispetto agli uomini. Quando dobbiamo decidere siamo molto operative ed in poco tempo ci attiviamo come gruppo e poi lavoriamo tutte nella stessa direzione. I membri precedenti del gruppo erano anche uomini ed era difficile quando si trattava di parlare di finanziamenti. Ci voleva molto più tempo per avviare un’attività. Ma con le donne tutto questo è diverso, direi quasi perfetto”. Più o meno lo stesso stile è quello che caratterizza il gruppo di delivery di Domboshava: solo donne che si occupano di consegnare le uova a imprenditori, aziende e privati attraverso un triciclo a motore elettrico. Si tratta dell’unico “Eggs Distribution Centre” gestito da 6 donne che lavorano anche in agricoltura: “siamo molto apprezzate in questa zona della città – dicono – ci chiamano per le consegne, siamo veloci, portiamo molte uova grazie a questo nuovo mezzo di trasporto elettrico. Prima dovevamo andare a piedi o in autobus. Il triciclo attualmente è uno ed è in condivisione, il progetto Ipvc prevede ora 9 nuovi tricicli sul territorio di Harare. Ma come si trovano le signore con questo nuovo mezzo di trasporto? “I tricicli sono facili e sicuri da usare: non va troppo veloce, non serve la patente ed è comodo. Per ora non ci sono stati incidenti –raccontano- stiamo molto attente e guidiamo in sicurezza e prudenza e ci divertiamo anche molto a guidarlo. Anche le donne anziane possono guidarlo, quindi è veramente un mezzo inclusivo per ogni età e necessità. In questo modo tutte possono lavorare facilmente”. Ad oggi l’unico problema sembra essere quello delle batterie: quelle che ora vengono utilizzate sono di breve durata e il gruppo sta provvedendo a tenerne una di scorta sempre in carica in modo da non rimanere mai ferme. E ci vogliono davvero delle batterie cariche per andare di pari passo alla grande energia di queste signore. Inarrestabili.

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