Gdx: un arretramento, ma non una sconfitta

Intervista a Liberty Matthyse di Phile Nhlabatsi

Il 20 gennaio 2025, nel discorso di insediamento come 47° presidente degli Stati Uniti dʼAmerica, Donald Trump ha affermato che “la politica ufficiale del governo degli Stati Uniti sarà che ci siano solo due generi, maschile e femminile”; lo stesso giorno, ha firmato una serie di ordini esecutivi “totalmente ideologici e anti-scienza, che servono a togliere fondi alle autorità sanitarie e prendono di mira espressamente le persone emarginate” come li definisce in un comunicato accorato uscito allʼindomani della dichiarazione trumpiana lʼassociazione sudafricana Gender Dynamics (Gdx) con cui COSPE collabora da anni e che è attualmente partner del progetto Nali Themba. Abbiamo parlato della situazione con Liberty Matthyse, direttrice di Gender Dynamics.

Quale impatto hanno avuto queste dichiarazioni e questa direttiva sulla comunità Lgbtqia+ in Sud Africa e in particolare su associazioni come quella che lei dirige.

Tutto questo segna una preoccupante involuzione nella lotta per i diritti umani fondamentali dei gruppi di popolazione emarginati, in particolare delle persone transgender, di altro genere e intersessuali. Temiamo anche che questo arretramento sui diritti umani sia emulato, a livello legislativo, da altri paesi. Il movimento anti-genere, anti-diritti e anti-scienza sta crescendo in Sud Africa e in Africa. In base a quello che sappiamo finora, con il taglio ai finanziamenti già 12 cliniche sanitarie in Sud Africa, che offrivano servizi Hiv e di affermazione di genere a circa 3000 persone trans, hanno dovuto chiudere. La sospensione e la chiusura dei servizi sono avvenute da un giorno allʼaltro in base alla rapidità con cui lʼamministrazione Trump ha congelato e fermato gli aiuti esteri degli Stati Uniti. Questo lascia le nostre comunità in tutto il paese senza assistenza sanitaria salvavita. Fortunatamente, il Sud Africa ha un sistema sanitario pubblico. Tuttavia, è gravemente sottofinanziato e manca delle capacità per fornire servizi inclusivi di genere alle persone trans, il che perpetua lo stigma, la discriminazione e la vittimizzazione secondaria, portando le persone trans e di altro genere a essere alienate dal sistema sanitario e quindi a trascurare la loro salute e a rivolgersi al mercato nero. Ci vorrà del tempo per reintegrare le persone nel sistema sanitario pubblico, e organizzazioni come Gdx dovranno svolgere il ruolo di advocacy con il governo. La chiusura delle cliniche ha portato i membri della comunità a rivolgersi a organizzazioni come Gdx per avere supporto e risposte, il che a sua volta ci richiede anche di ripensare i nostri modi di operare.

Quanto saranno gravi le conseguenze secondo il vostro osservatorio?

Questo provvedimento ha conseguenze non solo per la comunità Lgbtqia+, ma più in generale nella lotta contro lʼHiv e nella lotta per la salute e i diritti umani. Fortunatamente, Gender Dynamics non è stata colpita così duramente, anche se abbiamo usufruito degli aiuti esteri degli Stati Uniti, grazie alla diversificazione delle nostre entrate e risorse e, per lo meno, possiamo continuare a lavorare. Però la chiusura delle strutture sanitarie Lgbtqia+ e la riduzione delle organizzazioni di advocacy sta indebolendo la capacità della società civile queer di reagire. In Sud Africa, crediamo di poter spingere ancora per la riforma legale e politica su Legal Gender Recognition (Lgr), le Gender Affirming Health Clinic (Ghac) e lʼeducazione, tuttavia, sulla traiettoria conservatrice attuale, il tempo e lo spazio per lavorare sono sicuramente in diminuzione così come la sicurezza fisica delle persone trans o Lgbtqia+.

Hai recentemente ricevuto minacce, insulti o discriminazione?

Lʼassassinio dellʼImam Muhsin Hendricks a Cape Town (noto per essere il primo imam apertamente gay al mondo, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco da due sicari vicino alla sua moschea il 15 febbraio scorso ndr) e il discorso sui social media che ne è seguito, sono stati un campanello dʼallarme. Denota che non siamo al sicuro nel fare questo lavoro e che il fondamentalismo religioso sta ribollendo sotto il tessuto sociale del nostro paese. Il nostro responsabile della comunicazione ha segnalato un aumento di discorsi di odio e alcuni casi di tentativi di hacking dei nostri account online.

Cosa pensate di fare nel prossimo periodo?

Le nostre priorità sono aumentare le misure di sicurezza e protezione, mappare lʼentità dellʼimpatto dei tagli ai finanziamenti Usa in Africa meridionale allʼinterno del movimento trans, posizionarci come unʼorganizzazione che può fornire rafforzamento delle capacità e canalizzare risorse finanziarie ai partner allʼinterno del nostro movimento, continuare a documentare sistematicamente le violazioni dei diritti umani, e condurre processi di analisi politica e sviluppo strategico per rispondere al movimento anti-genere, e continuare a guidare proattivamente la nostra agenda di advocacy interna.

Che messaggio date come associazione a tutti i difensori dei diritti umani in questo momento?

Siamo solidali con i difensori dei diritti umani negli Stati Uniti e nel mondo intero, che continuano a lottare per il riconoscimento e la giustizia contro la cancellazione e lʼodio. Crediamo che questo sia un arretramento per i diritti umani ma in nessun modo una sconfitta. Continuiamo a sperare che lʼamore trascenderà lʼodio, la divisione e lʼesclusione; e che la promessa che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti” come stabilito nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sarà realizzata.

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